Lounge culture

Fondamentale per il salotto, assieme al cocktail, è la musica. La musica è ciò che più marcatamente differenzia questo ambiente dal resto del mondo.

Perchè?

Una possibile risposta è quella che diede (non ovviamente a questa specifica domanda) Platone nel V secolo a. C.: quella musicale è la più potente di tutte le esperienze sensoriali; le note seppure invisibili sono in grado di agire sull’anima del soggetto il quale può dare un’interpretazione di esse, risultandone elevato spiritualmente.

Scrive infatti McKewen che la musica in un salotto deve essere capace di trasportare senza sforzo il lounge-goer da uno stato d’animo all’altro.

Potrebbe essere descritta come una musica di sottofondo, “cinematografica”, che non provoca distrazione durante una conversazione, che modula. Questa musica deve guidarci attraverso una successione di stati in cui noi troviamo piacere.
 Una “categoria ombrello”

Una canzone di Frank Sinatra o Liza Minelli sono etichettabili come “lounge music”, ma anche le colonne sonore dei b-movies anni sessanta-settanta sono definibili in questo modo. In genere viene considerato lounge tutto ciò che è sottofondo di immagini quali quella del salotto che abbiamo visto e più in generale i cocktail party.

Il termine è poi passato a indicare sistematicamente le colonne sonore dei b-movies degli anni sessanta e settanta, film definiti appunto “di serie b”.

A carattere erotico, poliziesco e horror, pellicole come Il cittadino si ribella, Napoli violenta, La farfalla con le ali insanguinate, Svezia inferno e paradiso, Le foto proibite di una signora perbene hanno al loro interno capolavori musicali firmati dai maestri che sono presentati nella sezione -cinecittà roots-.

Accanto all’aggettivo-sostantivo “lounge” ci sono altri termini usati più o meno come sinonimi: “exotica” e “easy”. “Lounge” è una definizione diffusa in Italia e in Francia, mentre negli altri paesi si dice “easy listening” (musica semplice, da ascolto). Un’altra etichetta possibile, ma non altrettanto corretta, è “acid jazz”.

Le intriganti atmosfere dei compositori delle colonne sonore chiamate “lounge music” sono state recentemente oggetto di riscoperta da parte di musicisti e DJ.

Essi si definiscono “neo lounge” e si fanno portatori di quel passato per rielaborarlo e percorrere strade più o meno originali.

Questo movimento musicale ha dato vita a un vero e proprio revival, dove assieme alla musica c’è la riscoperta di un gusto, di una tendenza passata.

Ecco che alle note si accompagna anche un certo look e un certo design.

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